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Gabriele - Laera: ''Il dialetto, una ricchezza accessibile a tutti''

 “Tutte i pète sò paròle e fiure” è il titolo della manifestazione organizzata dall’Accademia del Dialetto Nocese, in collaborazione con la “Cooperativa Meridies”,  l’Università della Terza Età di Noci e l’associazione culturale “I presidi del libro”,  venerdì sera presso la sala convegni di via Pio XII. L’iniziativa nasce dall’intento di restituire la gioia e la vitalità di quanti hanno risposto all’appello di “portare na pète o parète”.

“Vogliamo restituire le pietre che ci avete donato con grande entusiasmo lo scorso 7 agosto, lemmi ed espressioni di grande qualità, sulle quali abbiamo lavorato e che ci sono state utili ad allargare il nostro orizzonte, ai fini di redigere un’appendice esaustiva al nostro Dizionario Etimologico del Dialetto Nocese, incrementandone i contenuti” ha dichiarato in apertura il dott. Giovanni Laera, docente di linguistica e fermo sostenitore della ricchezza culturale-antropologica intrinseca al dialetto.

 Espressioni come “la bocca dell’anima” o “la mano del diavolo”, ascoltate per caso dai nostri nonni e mai attribuite ad un significato ben definito, rinascono sotto profili nuovi e alla luce di spiegazioni che scandagliano il tessuto sociale, rivelandone credenze e superstizioni. “Sono circa 800 i lemmi raccolti finora. L’appendice si compone, inoltre, di toponimi con i nomi di gnostre e masserie ”, ha continuato Laera “un ulteriore tassello alla conoscenza della nostra comunità”.

Particolarmente incisivo l’intervento di Mario Gabriele che, nell’occasione, ha presentato la poesia “La neve”, un componimento in dialetto redatto assieme ai bambini del CAP (Centro Aperto Polivalente). “I bambini si sono approcciati con grande entusiasmo al progetto. Interessante è stato notare come il dialetto nocese sia riuscito a coinvolgere anche bambini stranieri, per la semplicità e la chiarezza che lo contraddistinguono.”

 La parola è passata poi a Pietro Recchia, vicepresidente UTEN: “Siamo orgogliosi di aver dato un contributo significativo alla nascita del Centro Studi del Dialetto di Noci, nel momento in cui introducemmo nel nostro programma, il corso di dialettologia curato da Mario Gabriele. Le lezioni hanno riscontrato un’affluenza significativa e rinnovato l’interesse per la nostra lingua d’origine e per il suo immenso patrimonio di metafore e similitudini. Quest’anno il corso si amplia, arricchendosi di contenuti ed aspetti del tutto nuovi. Appuntamento fissato per il 7,14,21, 28 novembre e il 5 dicembre prossimi. Solo questo corso sarà eccezionalmente aperto anche ai non iscritti UTEN.”

Come preannunciato nella conferenza stampa, durante la serata è stato presentato il team che si occuperà del blog dell’Accademia, uno spazio online dove saranno resi noti i risultati delle ricerche condotte e dove sarà possibile interagire con i curatori, ponendo domande ed offrendo nuovi spunti di riflessione. “Il blog sarà curato da quattro giovani, scelti per intelligenza, curiosità e passione, oltre che attitudine per la rete; il loro compito, sarà quello di aiutarci a “disimparare” e , cioè, a liberarci da inutili abitudini e schemi mentali, permettendoci di acquisire uno sguardo giovane sul mondo e sul dialetto” ha dichiarato Laera riferendosi a Francesco Galassi, Maria Vittoria D’Onghia, Angela e Giuseppe Liuzzi.

“Il nostro obiettivo è restituire la lingua d’origine alla sua città” ha precisato Francesco Galassi, giornalista e poeta nocese “mi occuperò della sezione di letteratura; analizzeremo la letteratura passata e ne creeremo di nuova. Cercheremo di essere vicini a tutti, seguendo criteri di chiarezza e semplicità”.

Alla sezione musicale, Giuseppe Liuzzi, giovane cantautore nocese “il mio motivo di partecipazione al progetto è legato al potenziale espressivo insito nel dialetto. Quando una lingua riesce ad esprimere poesia, lì vi è materia viva, cangiante.” A lui il compito di ricercare brani musicali in dialetto nocese ed analizzarne gli aspetti stilistici, formali e contenutistici.

Ad Angela Liuzzi, invece, sarà affidata la sezione di critica letteraria : “tengo molto alla salvaguardia del dialetto e mi impegnerò in questo senso. Ricercherò opere in lingua dialettale, condurrò analisi sulle stesse e le renderò note al pubblico del blog.” La giovane collabora da anni con una rivista letteraria ed ha, recentemente, curato l’apparato critico del componimento edito da Mario Gabriele e Mino Fusillo, “A gnostre de sobb a Tòrre”, distribuito a fine serata a tutti i presenti. “Nel poemetto, la gnostra delimita un microcosmo e tratteggia una fotografia a colori di Noci” ha spiegato la Liuzzi.

Sul finale, la lettura della suggestiva trasposizione dialettale del sonetto 73esimo shakespeariano e l’auspicio che il dialetto venga rivalutato nelle stesse scuole “perché si vada a scoprire la ricchezza culturale che c’è dietro questa lingua” per concludere con le parole di Mario Gabriele.

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